È il simbolo di una società senz’anima, che ti calpesta e ti lascia inerme sull’asfalto. Si chiama Maurizio De Vito, ed è un uomo di cinquant’anni che ha perduto tutto. Sposato e con due figli a carico, a causa della malattia si ritrova a quarantacinque anni senza lavoro, in balia del vortice della crisi economica. “Nel cuore dei giorni”, programma dell’emittente TV 2000, ha voluto averlo lì, sulla poltrona al centro dello studio, davanti alle telecamere, per spiegare all’Italia com’è possibile che un padre di famiglia si ritrovi ai margini della società. Praticamente un clochard in giacca e cravatta. L’impossibilità di rialzarsi, la frustrazione di essere troppo vecchio per un nuovo lavoro e troppo giovane per la pensione, abbandonato nella terra di nessuno, espulso da un sistema in cui, per lui, non c’è più posto.